Il Karma

Per usare il Karma come uno scudo, dobbiamo prima liberarlo da un'interpretazione comune ma limitante: quella del destino ineluttabile o, peggio, della punizione per colpe passate. 

Questa visione è disarmante e inutile.

La vera forza sta nel comprendere il Karma nel suo significato originale e più potente: Karma come "Azione".

Se il Karma è Azione, allora non è più qualcosa che subisci, ma qualcosa che faiNon è una sentenza, ma una scelta continua. 

Visto in quest'ottica, diventa una filosofia di difesa incredibilmente efficace. Riflettiamoci insieme:

1. Sposta il Focus dal Passato al Presente

L'interpretazione fatalistica del Karma porta a chiedersi: "Perché a me? Cosa ho fatto per meritarlo?". Questa è una domanda tossica, senza risposta, che intrappola nel ruolo della vittima.

L'interpretazione del Karma come Azione sposta radicalmente la domanda in: "Data la situazione, quale azione compio ora?"

Questa nuova domanda ti restituisce il potere. 

Il Parkinson è un dato di fatto, una condizione del presente. 

Ma le tue azioni – la tua risposta – sono interamente sotto il tuo controllo. La difesa non sta nel cambiare il passato, ma nel forgiare attivamente il presente e il futuro.

2. Trasforma la Malattia in un Campo d'Azione

Se ogni azione è un "Karma" che stai creando, allora ogni giorno ti offre innumerevoli opportunità per generare un "Karma" positivo, che ti rafforzi.

 La malattia smette di essere solo una fonte di sofferenza e diventa un campo in cui agire.

  • L'azione della "Manutenzione": fare fisioterapia non è più un obbligo pesante, ma un'azione consapevole (un Karma) che stai compiendo per regalare al tuo "te stesso" di domani maggiore mobilità e meno dolore.
  • L'azione del "Riprovare": quando un movimento non riesce e scegli di tentare di nuovo, non stai solo allenando un muscolo. Stai compiendo un'azione di tenacia (un Karma) che indebolisce la frustrazione e rafforza la tua resilienza.
  • L'azione della "Socialità": scegliere di uscire e vedere gli amici, anche quando non se ne ha voglia, è un'azione (un Karma) che combatte direttamente l'isolamento, uno dei peggiori alleati del Parkinson.

3. Usa il Principio di Causa ed Effetto a Tuo Vantaggio

Il Karma è la legge di causa ed effetto. 

Invece di vederla come una punizione ("ho ricevuto questo effetto per una causa passata"), la ribalti per usarla a tuo favore: "Se oggi compio questa azione (causa), domani otterrò un beneficio (effetto)".

  • Causa: mangiare in modo sano e bere abbastanza acqua. Effetto: meno stipsi e più energie.
  • Causa: esercitare la voce con un logopedista. Effetto: mantenere la capacità di comunicare chiaramente.
  • Causa: dedicarsi a una passione come la Bocciofila. Effetto: provare gioia, sentirsi utili e mantenere attivi mente e corpo.
Questo rende le tue scelte quotidiane incredibilmente significative. Ogni piccola azione positiva è un seme che pianti per il tuo benessere futuro.

4. Difende dal Senso di Impotenza

La sensazione di non avere controllo è uno degli aspetti psicologicamente più devastanti di una malattia cronica. 

Il Karma come Azione è l'antidoto perfetto. Ti ricorda costantemente che, anche se non puoi controllare la malattia, hai il controllo totale e assoluto sulle tue azioni e sulla tua attitudine

Sei tu che decidi se affrontare la giornata con rassegnazione o con determinazione. Questa consapevolezza è uno scudo potentissimo contro l'apatia e la depressione.

In conclusione, "difendersi" dal Parkinson con il Karma significa smettere di considerarsi il bersaglio di un destino avverso e iniziare a vedersi come un agente attivo, un creatore. 

Il tuo Karma non è avere il Parkinson. 

Il tuo Karma è la somma di tutte le azioni coraggiose, pazienti e determinate che compi ogni singolo giorno per vivere la migliore vita possibile, nonostante la malattia.

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