L'aiuto

Quando si riceve una diagnosi di Parkinson, si viene automaticamente iscritti a un club esclusivo di cui nessuno vorrebbe fare parte. 

È importante chiarire un punto: la "battaglia" contro il Parkinson non è una guerra frontale per sconfiggere la malattia in sé, ma una lotta strategica contro i suoi effetti

Si combatte per preservare la qualità della vita, l'autonomia, l'identità e la gioia di vivere. In questa lotta, l'aiuto non è un segno di debolezza, ma l'arsenale più potente a disposizione.

Ecco come le varie forme di aiuto agiscono su fronti diversi:

1. Aiuto Pratico

Il Parkinson impone un enorme dispendio di energie fisiche e mentali anche per i compiti più semplici. L'aiuto pratico è fondamentale per una gestione strategica di queste energie.

  • Come agisce:
    • Conservazione dell'Energia: un familiare che aiuta a preparare i pasti o un amico che offre un passaggio in auto non sta semplicemente svolgendo un compito. Sta "donando" energia che la persona con Parkinson può reinvestire in attività più importanti, come la fisioterapia, un hobby o passare tempo di qualità con i propri cari.
    • Mantenimento dell'Autonomia: può sembrare un paradosso, ma un piccolo aiuto mirato può aumentare l'indipendenza. Un corrimano installato da un figlio, un utensile da cucina adattato consigliato da un terapista o una camicia con bottoni magnetici regalata da un partner permettono di continuare a svolgere le attività da soli e in sicurezza.
    • Prevenzione: l'aiuto pratico nel rendere la casa più sicura (togliere tappeti, migliorare l'illuminazione) combatte direttamente uno dei nemici più grandi: il rischio di cadute, che possono causare fratture e un drastico peggioramento della mobilità.

2. Aiuto Emotivo

Il Parkinson può essere una malattia molto solitaria. L'incertezza sul futuro, la frustrazione per i limiti fisici e la paura del giudizio altrui possono portare a chiudersi in sé stessi.

  • Come agisce:
    • Condivisione del Carico: avere qualcuno con cui parlare apertamente delle proprie paure e frustrazioni (un partner, un amico, uno psicologo) allevia un peso psicologico enorme. Verbalizzare le ansie le rende più gestibili e meno terrificanti.
    • Difesa dell'Identità: l'aiuto emotivo serve a ricordare costantemente alla persona che non è la sua malattia. Un amico che parla di calcio, una moglie che chiede un parere su un libro, un nipote che vuole giocare... sono tutte azioni che combattono la tendenza a identificarsi unicamente come "un malato di Parkinson".
    • Fonte di Motivazione: la depressione, comune nel Parkinson, prosciuga la volontà di reagire. L'incoraggiamento costante di chi ci sta vicino, la celebrazione di piccole vittorie quotidiane, è il carburante che alimenta la determinazione a non mollare, a fare esercizio e a continuare le terapie.

3. Aiuto Medico

Questa è la linea del fronte più tecnica, dove un'équipe di specialisti fornisce gli strumenti per gestire attivamente la progressione dei sintomi.

  • Come agisce:
    • Rallentamento Funzionale: la fisioterapia, la logopedia e la terapia occupazionale sono forme di combattimento attivo. L'esercizio mirato mantiene la flessibilità, la forza, l'equilibrio e la chiarezza della voce, rallentando il decadimento funzionale causato dalla malattia. Se poi si aggiunge il Tai Chi ...
    • Strategie di Compensazione: il team terapeutico insegna "trucchi" e strategie per aggirare gli ostacoli del Parkinson: come superare un blocco motorio ("freezing"), come usare ausili per mangiare o vestirsi, come organizzare le attività per sfruttare i momenti di maggiore efficacia dei farmaci.
    • Controllo dei Sintomi: il neurologo è l'alleato strategico che regola la terapia farmacologica, un equilibrio delicato e personalizzato che è fondamentale per gestire i sintomi motori e non motori.
In conclusione, "combattere" il Parkinson significa costruire un'alleanza strategica

Ogni persona e ogni tipo di aiuto è un soldato con un compito specifico in questa battaglia per la qualità della vita. 

Da soli si può essere sopraffatti; insieme, si costruisce una fortezza di resilienza, cura e speranza.

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